Sanzioni
28.7.2025

Responsabilità individuale nei dati: multa svizzera da 600 franchi

Il  4 marzo 2025 l’autorità distrettuale di Zurigo ha inflitto un’ammenda di  600 franchi a un giurista di TX Group che, rispondendo a un interessato,  aveva dichiarato assenti dati personali poi risultati esistenti; l’organo ha  applicato l’articolo 60 della Legge federale sulla protezione dei dati, che  punisce chi rilascia volontariamente risposte apparentemente complete ma in  realtà lacunose. Il caso dimostra che l’adempimento non è solo operativo: la  responsabilità ricade sul singolo se la replica induce in errore, anche  qualora l’azienda invii chiarimenti successivi. Per ridurre il rischio  occorre un inventario accurato di archivi attivi, backup e ambienti di test,  controlli incrociati fra reparti e una revisione indipendente di ogni bozza  prima dell’invio. Gli strumenti basati su intelligenza artificiale che  assistono nella ricerca dei dati dovrebbero evidenziare il grado di  incertezza anziché colmare le lacune con deduzioni, mentre i team di  sicurezza dovrebbero trattare ogni richiesta come un audit interno: un  archivio non censito può tradursi in violazione penale oltre che civile. La  decisione potrebbe essere impugnata, ma resta un promemoria: promettere  completezza è pericoloso quando la prova documentale non è verificabile;  meglio indicare i limiti della ricerca e aggiornare le risposte in modo  tracciabile.